mercoledì 22 febbraio 2012

Wrecking Ball: gli inediti 2012 di Bruce Springsteen -#1-

We take care of our own sembra quasi un Born in the U.S.A. al contrario.
Questa è stata la prima impressione che ho avuto ascoltando il singolo di lancio di Wrecking Ball e leggendone il testo.
Quasi che Springsteen abbia tentato, a quasi 30 anni di distanza, di "riappropriarsi" del suo brano più noto, forse mai totalmente capito dal grosso degli americani.
Born in the U.S.A. appare come un inno, ma è una canzone di protesta. Il titolo originale di Born in the U.S.A. avrebbe voluto essere Vietnam, perchè di questo si parla: Born in the U.S.A. racconta del ritorno in patria di un reduce del Vietnam, il primo conflitto perso dalla stra-potenza americana da dopo la II guerra mondiale. Nemmeno il Presidente Reagan, almeno all'apparenza, sembrò voler intendere il reale messaggio di questo singolo, certamente tra i brani più noti di Bruce Springsteen nel mondo.

Analisi e confronto tra We take care of our own e Born in the U.S.A.

L'impostazione musicale, infatti, somiglia molto a quella di Born in the U.S.A. : anche in We take care of our own si sente un qualcosa di militare, o comunque di patriottico. Il testo è certamente più ermetico e meno chiaro rispetto a quello del brano degli anni '80, ma risulta al tempo stesso anche un collante a presa rapida sull'ascoltatore. E il senso di fondo non cambia poi tanto. Born in the U.S.A. è il prodotto di un giovane uomo; We take care of our own appartiene a un essere umano ben più maturo. Che non strilla più in faccia a nessuno, ma riesce ugualmente a farsi ascoltare grazie a una forza dalla provenienza non perfettamente definita.


Official video + testo (sub engl) di We take care of our own




I nati negli Stati Uniti, adesso, scelgono la via della solidarietà e/ma si prendono cura di sè stessi.
La pappa, in fondo, è sempre quella. Ma, in questo caso, il proverbio andrebbe smentito: la minestra è buona anche riscaldata.

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