mercoledì 3 luglio 2013

Monografie dallo schermo #9 - Alex Karev


Il mio nome, Alexander Michael, significa "difensore dei deboli - simile a Dio". Nel secondo non mi ritrovo assolutamente, ma il primo è la storia della mia vita: mio padre era un tossico; ha picchiato sua moglie fino a farle saltare i nervi e io ho dovuto cavarmela con i furtarelli nei supermercati per accudire i miei fratellini. Quando i servizi sociali se ne sono accorti mi hanno sballottato per 17 diverse famiglie adottive finché, una volta tornato a casa, ho reso a quel bastardo del mio vecchio tutto ciò che mi aveva fatto subire con gli interessi, convincendolo così a sparire per sempre.
Sono uno specializzando in chirurgia al Seattle Grace e ho una particolare predisposizione per la pediatria. Quando mi trovo con i miei piccoli pazienti emergono quei tratti gentili altrimenti nascosti sotto la scostante maschera da stronzo che sono solito indossare: credetemi, questa doppia faccia le fa impazzire, le donne.
Nell'ordine, ho avuto una storia con una paziente che è diventata letteralmente matta per il figlio che sperava di darmi; quindi ho sposato una collega che però, dopo essere stata operata con successo per un tumore al cervello, mi ha lasciato. Tutte le altre - non ne ho mai fatto un mistero, meno che mai con loro - sono state semplici storie di sesso.

Di recente mi si sono riattivati i sentimenti per una persona che ha alle spalle una storia incredibilmente simile alla mia: in linea con tutte le signore per cui ho provato qualcosa, anche Jo Wilson è una mezza psicopatica e io mi domando se sia possibile, in qualche modo, far integrare la sua pazzia alla mia. Difficile che dica a qualcuno "ti amo"; tuttavia credo di essere finalmente pronto a pronunciare queste parole e, con loro, mi auguro si possa schiudere pure per me il lieto fine che credo di meritare.





Alex Karev; Grey's Anatomy (2005 - in corso)





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